E’ ormai trascorsa una settimana e più dal Campionato Europeo di Karate della WUKF tempo servito per meditare sugli errori fatti e a battermi il petto e cospargermi il capo di cenere, perché la responsabilità di questa deludente e fallimentare gara è solo mia.
Di tredici atleti iscritti con il mio team (DRAGO BLU-AOSHIMA SHINKEN RYU-A.S.D.MARTIAL ARTS PROMOTION) solo una a podio e per fortuna che è della mia scuola!
Per il resto tutto a rotoli: preparazione, tattica e gara; una debacle totale. All’inizio poi si era messa anche la sfortuna: Sensei Alberto fermato da un fastidioso problema fisico e la giovanissima Laura anch’essa tenuta lontana dai quadrati di gara dai medici.
Perché fallimentare, parlo dei miei atleti.
Letto il regolamento solo due giorni prima della competizione, dato di fatto che i due leader Rita e Sergio del mio team, si erano preparati ad affrontare la presunta gara, una in due stili di karate e l’altro in tre, allenando 10-12 kata, di questi uno neppure in lista, per poi affrontare un solo stile, come da regolamento.
Stessa storia per i bambini allenati con kata sintei e tokui, all’altezza di buone aspettative, quando poi nella prima prova era obbligatoria una forma base; categoria impossibile comunque, 37 concorrenti: pertanto sia Alberto che Marco fuori al primo turno, seguiti a ruota nel risultato dagli allievi di soke Mauro: Daniel e Diego.
I master over 51: 22 accaniti maestri si sono dati battaglia, qui oltre ad aver vinto la bravura..la politica ci ha messo lo zampino. Io, passato un turno.
Il sabato vedeva calcare i tatami i cadetti gli junior e i senior ma: sia Andrea, Francesco, Mario e Martina lasciavano la gara malamente subito, pure Sergio forse tradito dall’emozione? Non è riuscito a centrare la finale.
Solo Sensei Rita con le unghie e con i denti e col punteggio più basso (lasciamo perdere qualche giudizio arbitrale scandaloso), è riuscita a entrare nella lista delle prime “sei” per poi la domenica successiva come sua consuetudine ribaltare il risultato del sabato e salire sul terzo gradino del podio ex aequo. “ Per fortuna”.
Ricominciar da capo, adesso sarà il nostro motto.
Stavolta il Drago non ci ha, purtroppo, visto bene.